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Cassazione Civile: nullità del contratto d'ufficio su domanda adempimento o risoluzione

Corte di Cassazione - Sezione Prima Civile, Ordinanza interlocutoria 28 novembre 2011, n. 25151
 

DEMANSIONAMENTO E RISARCIMENTO DEL DANNO

CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO - Sentenza 14 aprile 2011, n. 8527
 

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23-01-2012

Cassazione Civile: crediti derivanti dal rapporto di agenzia pignorabili nei limiti del quinto

Corte di Cassazione - Sezione Terza Civile, Sentenza 18 gennaio 2012, n.685

 

da www.filodiritto.it 

 

"In tema di espropriazione forzata presso terzi, le modifiche apportate dalle leggi n. 311 del 2004 ed 80 del 2005 (di conversione del D.L. n. 35 del 2005) al D.P.R. n. 180 del 1950 (approvazione del testo unico delle leggi concernenti il sequestro, il pignoramento e la cessione degli stipendi, salari e pensioni dei dipendenti dalle pubbliche amministrazioni) hanno comportato la totale estensione al settore del lavoro privato delle disposizioni originariamente dettate per il lavoro pubblico. Ne consegue che i crediti derivanti dai rapporti di cui al n. 3 dell'art. 409 c.p.c. (nella specie, rapporto di agenzia) sono pignorabili nei limiti del quinto, previsto dall'art. 545 c.p.c.".

Lo ha stabilito la Cassazione, che ha rigettato il ricorso dei creditori e ha confermato la pronuncia del Tribunale di Milano.


- Cassazione Civile: il sequestro preventivo di bene cointestato richiede motivazione analitica
15-05-2011

da www.filodiritto.it 

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio per vizio di motivazione l'ordinanza con la quale il Tribunale di Roma, Sezione per il Riesame, confermava un decreto di sequestro preventivo per equivalente ex articolo 322 ter c.p.c. di un bene immobile in comunione tra l'indagato e il coniuge. La citata sentenza della Cassazione è stata emessa a seguito del ricorso presentato dal coniuge per vizio di motivazione ed illogicità dell'ordinanza, con il quale denunciava il trasferimento, in data antecedente al sequestro, della proprietà dell'immobile in un fondo patrimoniale a garanzia dei bisogni della famiglia, con contestuale trasferimento della parte di proprietà dell'indagato (50%) a favore del coniuge ricorrente.

La Cassazione, pur condividendo "il ragionamento seguito dal Tribunale laddove ha condivisibilmente ritenuto assoggettabili a sequestro preventivo, in vista della confisca per equivalente, beni cointestati con terzi estranei, ma comunque nella disponibilità dell'indagato ... in aderenza al principio secondo il quale la previsione di cui all'art. 322 ter c.p.p. consente che la confisca possa riguardare beni dei quali il reo abbia la disponibilità per un valore corrispondete a quello che avrebbe dovuto costituire oggetto della confisca, senza che valgano in contrario eventuali presunzioni o vincoli regolanti i rapporti interni tra creditori e debitori solidali", nel caso di specie, ha ritenuto la sentenza non adeguatamente motivata sotto "il profilo della disponibilità del bene in capo all'indagato, dato per dimostrato sulla base della sola circostanza della cointestazione in parti uguali (50%) del bene medesimo tra l'indagato ed il coniuge". Proprio la destinazione del bene al fondo patrimoniale, secondo la Cassazione, determina la necessità di motivare analiticamente la decisione in merito alla disponibilità del bene in capo all'indagato. Circostanza sulla quale il Tribunale non si era pronunciato. Al termine dell'udienza camerale, la Corte di Cassazione ha rinviato la causa al Tribunale di Roma per il riesame delle circostanze contestate, della regolarità dell'atto di cessione intervenuto tra i coniugi e della disponibilità effettiva del bene in capo all'indagato, alla luce degli elementi emersi nel corso dei giudizi.

Ricordiamo, per completezza, che con la costituzione di un fondo patrimoniale ex articolo 167 del Codice Civile, entrambi i coniugi o solo uno di essi, o terzi, possono vincolare, per atto pubblico, determinati beni immobili, beni mobili registrati o titoli di credito al soddisfacimento dei bisogni della famiglia. Pertanto, i beni vincolati risulteranno sottratti alla piena ed effettiva disponibilità dei coniugi (oltre che dei creditori).

 


 
 

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